Putifigari
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Altitudine: m 267 Superficie: kmq
52,12 Abitanti: 732 |
Una veduta
dell'abitato |
Posto su una piatta
altura, il paesino si distende lungo le sue due strade principali, così come
a metà del Settecento volle il suo feudatario Francesco Pilo Boyl, da poco
creato marchese dai Savoia, che dell'abitato disegnò il generale impianto,
fece costruire le case, restaurare l'antico palazzo baronale, rimettere in
sesto la piccola chiesa parrocchiale intitolata a Nostra Signora de S'Ena Prisca.
Da quel tempo Putifigari
non ha subito mutamenti che non fossero quelli determinati dal rinnovarsi
delle concrete condizioni della vita: ha subito soltanto lievi variazioni la
consistenza della sua popolazione, e il suo territorio continua ad essere,
come fu in passato, fra i meno densamente popolati della provincia (14
abitanti per chilometro quadrato). In questa distesa di
terre solitarie si trova, presso il confine con Uri, un monumento preistorico
di grande interesse, la Domus dejanas di Monte Siseri detta anche Tomba
dell'Architettura dipinta o di S'Incantu (della Magia), che ha gli ambienti
decorati da motivi architettonici e naturalistici dipinti di rosso o di
nero. La tomba, che viene
attribuita alla "Cultura di Ozieri" (3500 - 2700 a C.), è
costituita da un corridoio, un'anticella, una cella di notevole vastità che
ha il soffitto a doppio spiovente scolpito e dipinto con motivi simbolici, e
da due vani funerari. All'esterno un sistema di
canalette scavate nella roccia preservava il sepolcro dall'acqua piovana. Ad onta della sua condizione d'isolamento, Putifigari è un centro vivace, nel quale hanno vita iniziative di diversa natura. Per Natale vi si allestisce un presepe vivente con ambientazione sarda; la rappresentazione della Natività è accompagnata dalla recitazione di brani in lingua sarda. Durante l'autunno vi si svolge una Mostra Micologica ed Etnografica nel corso della quale vengono esposti funghi raccolti nel territorio, catalogati da esperti del settore. Ha interesse non minore il concorso fotografico "Flora e fauna della Sardegna" che ogni autunno determina un notevole afflusso di visitatori. |