Le Tradizioni |
Il pranzo comunitario all'aperto uno dei momenti culminanti delle feste campestri in Sardegna:questa è la festa di San Francesco, presso l'omonima chiesa nei dintorni di Ala dei Sardi |
La festa,
come momento aggregante della comunità, continua a rappresentare la
principale occasione offerta agli anziani per rassicurarsi della propria
identità minacciata e ai giovani per conoscerla e costruirla. Con i suoi
simboli semplici ed espressivi, a volte facilmente decifrabili e databili, a
volte invece misteriosamente arcaici, sottoposti a mutamenti lentissimi,
prudentissimi, che sembrano restituire un significato e un valore alla misura
umana del tempo, alla catena delle generazioni, alle radici biologiche e
affettive dell'esistenza, che l'universo contemporaneo scuote con indifferenza
irridente, la festa premia la memoria, la estrae dalla sua rassegnata
passività per scolpirla a tutto tondo sulla ribalta come protagonista assoluta
e insostituibile della vita sociale. La festa è il passato che si rigenera
nel presente, con quella ripetizione rituale dei gesti indispensabile a tessere
il filo sempre più sottile, ma capace nella sua sottigliezza di resistenze
sorprendenti, di una continuità culturale che è la prima e più elementare
difesa contro ogni minaccia di spaesamento. Perciò la festa è il simbolo
delle tradizioni locali. Vi sono riti comunitari, come Lunissanti di
Castelsardo, dei quali il paese vive intensamente per tutto l'anno,
nell'attesa, nella preparazione, nella rappresentazione, nel ricordo. Ma non
deve sorprendere che quanto è valido per Lunissanti, festa fra le più
antiche e celebri dell'isola, valga anche per l'Ardia di Pozzomaggiore, la
cui tradizione risale a meno di ottant'anni fa: anzi, a ben guardare, l'esigenza
di fondare una tradizione (sopra una devozione comunque di origini arcaiche
e profondamente radicata) può venire a costituire un elemento unificante
ancora più forte, un'occasione di riconoscimento ancora più efficace per la
comunità nel suo insieme. Vi sono poi
manifestazioni di origine recente, e slegate da ogni contenuto religioso o
folclorico, dove il dialogo fra passato e presente si apre su prospettive
nuove. È il caso della Regata della vela latina di Stintino, un'iniziativa
recente (la prima edizione si tenne nel 1983) ma stimolata dalla volontà di
salvare una tradizione nobile e gloriosa come quella, ormai seriamente
minacciata, della carpenteria navale e delle sue bellissime imbarcazioni da
pesca e da trasporto. Ed è il caso di Time in jazz di Berchidda, esempio a
suo modo illuminante di come la tradizione possa aprirsi all'innovazione,
offrirsi alle correnti fresche e vivificanti dell'arte contemporanea senza
per questo smarrire il suo legame affettuoso con i luoghi: ne può nascere
un'esperienza festiva diversa da ogni altra, dove piccolo e grande, vecchio e
nuovo, locale e internazionale si compenetrano fino a divenire indispensabili
l'uno all'altro. La festa può
essere dunque l'occasione ideale, e la chiave di lettura più appropriata, per
accostarsi alle tradizioni locali, che trovano nei prodotti tipici
dell'artigianato e delle specialità eno-gastronomiche una delle loro
espressioni privilegiate e più direttamente accessibili. Questo
gruppo di sette itinerari vuole appunto proporre un primo approccio,
sintetico ma non superficiale, alle tradizioni del Nord Sardegna. Sono state
scelte sette tra feste e manifestazioni, distribuite in modo ragionevolmente
equilibrato nel tempo e nello spazio, cosi da coprire gran parte del
calendario e da rappresentare l'intero territorio. Intorno a ciascuna di
queste occasioni è stato costruito un itinerario attraverso le produzioni
tradizionali dell'artigianato e delle specialità alimentari e attraverso le
cucine tipiche delle varie regioni. Ne emergono, com'è naturale, alcuni tratti
comuni, che caratterizzano la provincia di Sassari e che, più in generale,
differenziano nettamente il folclore e le tradizioni della Sardegna da
quelli di altre regioni dell'Italia peninsulare e insulare e dell'area
mediterranea. Ma ne emergono anche forti tratti distintivi locali, che danno
conto di una varietà di usi e costumi solo in parte mortificata e dilavata
dal rapido processo di omogeneizzazione culturale di questi ultimi decenni. |
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