Anela
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Altitudine: m 446 Superficie: kmq 36,96 Abitanti: 875 |
Il borgo altomedievale di San Giorgio
di Aneletto
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II paese è
adagiato a mezza costa sul versante sud-orientale della catena dei Monti del
Goceano; alle sue spalle si leva la Punta Masiènnera (1157 metri),
una delle cime più alte della catena montuosa, successione di aspri rilievi
ancora in buona parte coperti di boschi di lecci, di roverelle, di querce da
sughero. Ai suoi piedi si distende la valle del Tirso; di fronte, la Serra
di Orotelli, che divide il Goceano dal Nuorese. L’abitato,
digradante così come ha imposto il suolo ripido, conserva il contenuto
decoro dei paesi di montagna. Maggior decoro, se non tempi più floridi,
dovette conoscere in un passato lontano, quando questa regione subì
un'intensa colonizzazione romana (ne sono state trovate numerose testimonianze
di grande interesse, fra le quali il diploma militare rilasciato a un
legionario dall'imperatore Galba, nel I secolo d. C.); sembra anzi probabile
che qui i romani istituissero una stazione di posta (mansio), che fu
poi il nucleo intorno al quale si sviluppò l'originario borgo medioevale. È
certo che in età giudicale Anela godette fra tutti i centri del Goceano di
particolare prestigio, tanto da restare per lungo tempo capoluogo della
curatoria. La decadenza ebbe inizio nel XII secolo, quando la costruzione
del Castello di Burgos, fra il 1127 e il 1129, determinò lo spostamento verso
sud-ovest dell'asse politico e militare della regione. Di grande interesse,
e di fascino straordinario, è la Foresta di Anela (1070 ettari), che
insieme a quella di Fiorentini, nel territorio comunale di Bultei, e di Monte
Pisano, nel territorio di Bono e Bottidda, fa parte del complesso delle
foreste demaniali del Goceano, che coprono una superfide di oltre 4.000
ettari. Numerosi in tutto il territorio i torrenti, come il Rio S'Infundadu,
particolar-mente suggestivo, il cui corso attraversa vaste distese di
agrifogli; alcuni piccoli corsi d'acqua confluiscono in un [aghetto
artificiale non lontano dalla casermetta del Corpo forestale. Per una piena
valorizzazione del territorio avrà grande importanza, in un prossimo futuro,
l'istituzione del parco regionale del Marghine-Goceano. Non meno
ricco di motivi d'interesse è il territorio di Anela sotto il profilo
storico-archeologico. Prossima al suo limite settentrionale, al confine col
territorio di Nughedu di San Nicolo, è la Necropoli di Sos Furrighesos,
di grande rilievo sia per la ricchezza e la varietà delle decorazioni, sia
per i segni di una costante riutilizzazione, che documentano il continuo
succedersi degli insediamenti umani dal Neolitico in poi. La necropoli
comprende una ventina di tombe scavate in un costone di roccia rachitica,
presso il corso del Rio Butule che segna il confine fra il territorio di
Anela e quello di Nughedu. Ai margini
della foresta, non lontano dalla casermetta del Corpo forestale, nel corso
di scavi relativamente recenti sono venuti in luce i resti della fortezza
altomedioevale di San Giorgio di Aneletto, ora oggetto di un piano di
valorizzazione. La cinta muraria trapezoidale (circa 300 metri di
lunghezza), con quattro torri rettangolari agli angoli, delimita uno spazio
fortificato di circa mezzo ettaro, al cui interno sono state trovate tracce
di abitazioni e di sepolture. In una delle torri sono stati riconosciuti i
resti dell'antica Chiesa di San Giorgio di Aneletto, donata ai Camaldolesi
nel 1163. Si ritiene che il borgo fortificato, di età molto anteriore,
risalga al VII secolo, cioè al periodo della dominazione bizantina. Anche la
chiesa campestre di Santa Maria di Mesumundu (o delle Rose), che sorge a
breve distanza dal paese, fu donata ai monaci camaldolesi nel 1163. Vi sono
custodite pregevoli statue lignee del XVI secolo ed una bella acquasantiera
di pietra. La chiesa, l'ultima domenica di maggio, è meta di una processione
notturna che vi giunge dopo essere partita dalla Chiesa di San Cosma ed avere
attraversato tutto l'abitato di Anela alla luce delle fiaccole. |