Menu principale:
Tavolara vista da Molara
Secondo itinerario: l'entroterra
Punto di partenza e arrivo: Porto S. Paolo Lunghezza: 74 km
A sud di Porto San Paolo, lungo la SS125, si prende la deviazione a sinistra (6 km) per Capo Coda Cavallo; dopo 4.5 km, di fronte all'ingresso del villaggio turistico, imbocchiamo la sterrata a sinistra che porta alla spiaggia: camminando fino all'estremità della punta si gode di una vista unica su Molara e Tavolara.
lo Stagno di San Teodoro
Tornati sulla statale si raggiunge, sotto Punta Sabbatino, lo Stagno di San Teodoro, un'area umida di grande importanza per l'avifauna, che costituisce la parte retrodunale della spiaggia della Cinta, un cordone di candide sabbie.
Lo stagno ha una superficie di circa 3 kmq e comunica col mare mediante un canale all'estremità nord, dove si riproducono anguille, cefali, orate, spigole, che richiamano un gran numero di uccelli, sia nidificanti che di passo. Vi si possono osservare folaghe e germani, aironi rossi, cenerini e maggiori, avocette, sgarze ciuffetto, cavalieri d'Italia; ma è in inverno che si assiste allo spettacolo migliore, con stormi di fenicotteri rosa che svernano nelle acque basse dello stagno. Anche il paesaggio, di per sé, è molto suggestivo, con gli alberi inclinati dal vento e i massi di granito levigato che emergono dall'acqua ferma.
Al km 23 (12 se si esclude la deviazione a Coda Cavallo) c'è la diramazione segnalata per La Cinta; dopo 1 km si prende ancora a sinistra arrivando in breve al parcheggio della spiaggia, che si allunga per 3 km verso nord. Questa prima parte dell'itinerario si conclude in 37 km col ritorno a Porto San Paolo.
Se ora proseguiamo sulla SS125 in direzione nord, verso Olbia, possiamo prendere, a 4.7 km da Porto San Paolo, la strada a destra per Capo Ceraso, che chiude a sud il Golfo di Olbia:
cosparso di affioramenti granitici e ricoperto da una macchia fittissima, il promontorio è ancora ricco di angoli deserti e sconosciuti.
Poco dopo, nuova deviazione a sinistra (Hotel Li Cuncheddi) e, quando l'asfalto fa un angolo retto a sinistra (7.5 km), noi proseguiamo dritti imboccando una sterrata; si tiene un paio di volte a destra e l'ultima a sinistra per discendere in 100 metri verso il mare, dove c'è un parcheggio (10.5 km). Da qui si prende a destra e si raggiunge una splendida caletta nei pressi di una casa isolata, oltre la quale la sterrata sale ancora fino ad uno slargo da cui si può arrivare al fortino situato sul promontorio: magnifiche viste sulla costa e sulla Tavolara.
Tornati sulla SS125, che riprendiamo verso nord, superiamo gli stagni salmastri alle spalle del Lido del Sole, due arenili -
Ancora sulla 125 superiamo la deviazio ne a sinistra per l'aeroporto di Olbia; allo svincolo successivo (12 km venendo dritti da Porto San Paolo), due strade si staccano insieme sulla destra: trascuriamo quella più interna, che va al centro di Olbia; quella più esterna conduce ad un incrocio davanti al cimitero; qui si prende a sinistra la SS389 (cartelli Loin. Padru). Si supera il fiume Padrogiano e si incontrano i resti di una villa-
Dal parcheggio, in direzione opposta al castello, si può arrivare alla tomba dei giganti di Monte s'Ape, il cui corridoio posteriore, sede delle sepolture collettive, è chiuso da lastroni. Il monumento era coperto da un tumulo di terra e sassi, cinto alla base da una circonferenza di pietre, ancora visibili alle spalle dell'esedra. In fondo al corridoio è collocata una bella pietra infissa, alta oltre 1 metro e mezzo; ai lati dello stesso si vede ancora parte del terrapieno che abbracciava la tomba.