Menu principale:
L'industria
La produzione industriale, volta soprattutto a fini commerciali, rivestì grande importanza nel mondo fenicio e punico, a tale punto che una parte di questi beni lavorati era destinata quasi esclusivamente ai mercati esteri e non aveva se non minimi consumi interni. Il riferimento è volto nel caso specifico alla produzione di suppellettili in legno pregiato, quale il cedro, intarsiate in avorio e osso, i cui mercati più ricettivi erano l'Assiria e Cipro. Altri oggetti di consumo quasi esclusivamente estero, per il costo elevato e quindi per il prestigio che esprimevano, furono i recipienti in argento e in bronzo, soprattutto coppe, decorati a sbalzo con figurazioni soprattutto animali.
Tuttavia, i prodotti per i quali giustamente si è soliti ricordare il mondo fenicio e punico sono la porpora e il vetro. Da non tralasciare è la cantieristica, della quale tuttavia si tratterà più oltre, così come è da ricordare la metallurgia nell'insieme delle tecniche relative.
L'importanza della porpora nell'antichità risiedette nel fatto che si trattava dell'unica sostanza colorante, per di più rossa e quindi legata agli ambienti sacro e funerario, che, ottenuta da materiali reperibili in natura, risultasse indelebile. Da ciò l'importanza commerciale dei tessuti di lino e di lana colorati con la porpora. Il materiale colorante si otteneva da molluschi dei generi Murex e Purpurei, attraverso una lavorazione articolata che comprendeva lo schiacciamento delle conchiglie, la macerazione in vasche del prodotto e la sua successiva diluizione in acqua marina. Alcune varianti del processo davano una differente intensità alla sostanza colorante.
Per quanto riguarda invece il vetro, è ormai oggi accertato che non si tratta di una invenzione dovuta ai Fenici, bensì agli Egiziani, che lo utilizzarono sotto forma di pasta fin dalla prima metà del secondo millennio a. C. Il merito dei Fenici fu quello di averne favorito la capillare diffusione in ogni regione del mondo antico come bene di consumo voluttuario.
Da quanto esposto fino a questo punto si può facilmente comprendere come la produzione industriale fenicia e punica fu rivolta verso quei beni che, preziosi e di immediato effetto, potevano essere stivati con facilità nei carichi navali, che erano prevalentemente misti.