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Distanza complessiva da percorrere circa 75 Km
Tempo medio di percorrenza da 2 a 3 ore
Tempi di sosta e visita da 6 a 7 ore
Durata complessiva dell'itinerario da 8 a 9 ore
1. Bonorva: Villaggio medievale e Belvedere di Rebeccu.
2. Bonorva: Rio Santa Lucia e Foresta della Tenuta di Mariani.
3. Burgos: Foresta Burgos.
4. Burgos: Castello del Goceano.
5. Esporlatu: Foresta di Runculumu.
6. Bottidda: Monte Corona.
7. Bottidda -
1. Bonorva: Villaggio medievale e Belvedere di Rebeccu.
Si parte da Bonorva in direzione di Bono e dopo pochi chilometri si devia a destra per Rebeccu, antico villaggio che nel Medioevo fu il centro più popoloso della regione e il capoluogo della curatoria di Costaval nel Giudicato di Torres.
Bonorva: veduta panoramica dal Belvedere di Rebeccu.
Oggi è pressoché disabitato, ma conserva quasi inalterata la struttura originaria, con le pittoresche viuzze scavate nella roccia calcarea in cima a un colle ad oltre 400 metri d'altezza. Dal Belvedere la vista spazia sulla sottostante pianura e sui toni dei vulcani spenti che caratterizzano quest'area del Meilogu.
2. Bonorva: Rio Santa Lucia e Foresta della Tenuta di Mariani.
Da Rebeccu si fa ritorno sulla provinciale per Bono e, percorsone un breve tratto, si svolta nuovamente a destra in una stradetta secondaria che, seguendo il corso del Rio Santa Lucia, scavalcato qua e là da graziosi ponticelli con steccati di Legno, conduce alla Tenuta di Mariani, all'interno della quale il torrente forma, nelle zone più impervie, piccole cascate. Nella folta zona boschiva, costituita in prevalenza dalle tre varietà di quercia (lecci, roverelle e sughere), dimorano il cinghiale e il gatto selvatico sardo, carnivoro di difficilissima osservazione.
3. Burgos: Foresta Burgos.
Ripresa la provinciale per Bono, ci si addentra adesso sempre più profondamente nel Parco regionale del Marghine -
4. Burgos: Castello del Goceano.
Da Foresta Burgos, attraverso una quindicina di chilometri di strada provinciale che si snoda in mezzo ai boschi, si raggiunge l'abitato di Burgos, dal cui centro si sale al Castello, eretto su una rocca isolata nel XII secolo dal giudice Gonario di Torres. Al di là del suo interesse storico e monumentale, il Castello del Goceano rappresenta uno dei punti panoramici più spettacolari e felici della Sardegna interna. Ai suoi piedi è il paese di Burgos (posteriore di due secoli al castello), che si arrampica con le sue stradette lastricate sulle pendici del monte. Verso nord e nord -
5. Esporlatu: Foresta di Runculumu.
Da Burgos si scende in poco più di un chilometro a Esporlatu e di qui alla Foresta di Runculumu che, situata un paio di
La foresta di Runculumu , in territorio di Esporlatu.
Gestito dall'Azienda foreste demaniali della Regione, il bosco è ricco di flora tipicamente mediterranea (prevalentemente sughere e lecci), di fauna e di sorgenti perenni. Nell'area della foresta è compreso il piccolo Parco naturale di Sa Figu Niedda ("Il fico nero'), con la sua rigogliosa vegetazione a macchia mediterranea.
6. Bottidda: Monte Corona.
Ancora pochi chilometri di provinciale per raggiungere l'abitato di Bottidda, dal quale si sale alla cima del Monte Corona sulle cui pendici il paesello è costruito. Il colle, alto circa 640 metri, costituisce un altro punto panoramico di grande suggestione: dalla sua sommità si domina infatti gran parte della sottostante valle del Tirso, verde di frutteti e punteggiata qua e là di nuraghi in rovina. Lo stesso monte è del resto chiamato Corona dall'omonimo nuraghe che, prima di ridursi all'attuale cumulo informe di pietre, sembrava incoronare il piccolo paese dal cocuzzolo della sua altura.
7. Bottidda -
Da Bottidda a Bono per la statale 128 bis, e di qui lungo la provinciale per Ittireddu fino al valico di Ucc'aidu, dove, sulla sinistra della provinciale, si stacca uno sterrato piuttosto disagevole, da percorrere a velocità ridottissima, che in un paio di chilometri conduce alla cima del Monte Rasu. Con i suoi 1259 metri, la Punta Manna di Monte Rasu è la vetta più alta della Catena del Goceano ed è circondata da una grande e magnifica foresta di lecci, sughere e roverelle, con ampie zone a castagneto e un rigoglioso sottobosco dove trovano rifugio volpi, donnole, martore e cinghiali. Proprio sulla cima prospera nella ganga un raro endemismo botanico, il timo -
Sul Monte Rasu, in territorio di Bottida, sorge quest’antico convento francescano, ora trasformato in azienda agricola.
Il Monte Rasu è compreso nella vasta area della Foresta di Monte Pisanu, ricadente in parte nel territorio comunale di Bono e in parte in quello di Bottidda e comprendente, a Sos Niberos (in territorio di Bono), il bosco di tasso e agrifoglio più esteso d'Italia. Sulle pendici sud -