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I graniti erosi e levigati dai venti e dalle onde, le rade
macchie dì vegetazione spontanea, il mare dalle trasparenze
di vetro sono gli elementi dominanti del paesaggio
lungo le coste dell'Arcipelago della Maddalena
Comprensorio naturalistico fra i più straordinari dell'intero Mediterraneo, l'Arcipelago della Maddalena, dichiarato Parco Nazionale nel 1996, consiste di sette isole maggiori (La Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Razzoli e Santa Maria), di alcuni isolotti di dimensioni non trascurabili (come Spargiotto presso Spargi, Porco e Pecora rispettivamente a ovest e a est della punta meridionale di Caprera, Barrettini e Corcelli fra La Maddalena e Santa Maria, La Presa a nord di quest'ultima) e di un numero imprecisabile di scogli sparsi. Sono inoltre comprese nel territorio comunale della Maddalena e nel comprensorio del Parco altre isole minori situate al largo della costa di Arzachena: da nord-
Il nostro itinerario propone una breve crociera di tre giorni, che permette di conoscere tutto l'arcipelago: le tappe sono decisamente brevi, calcolate in modo da lasciare molte ore a disposizione per gli ormeggi e le attività di diporto.
I percorsi sono stati tracciati sulla base delle carte pubblicate a cura dell'Istituto Idrografico della Marina, aggiornate al 1999, e delle "Pagine Azzurre" 1999. Segnaliamo che, fatta salva la consueta necessità di aggiornare il Portolano sulla base degli Avvisi ai Naviganti, tutte le zone circostanti le isole dell'arcipelago sono soggette, dopo l'istituzione del Parco Nazionale, a normative particolari e a regolamenti in continua evoluzione. I divieti di transito, ancoraggio e pesca in vigore a fine 1999 potranno subire modifiche (attenuazioni o inasprimenti) fin dal 2000.
Il punto di partenza ideale per la nostra escursione è il Golfo di Arzachena, profondo fiordo ben ridossato e aperto proprio di fronte alla costa meridionale di Caprera: qui si può tranquillamente pernottare all'ancora nella parte più interna dell'insenatura, davanti a Cannigione.
Prima di' levare l'ancora, mentre siamo ancora al riparo nel Golfo di Arzachena, ascoltiamo i bollettini meteorologici e gli avvisi ai naviganti, perché ci apprestiamo ad uscire in uno dei tratti di mare del Mediterraneo dove le condizioni del tempo sono più variabili e i venti più soggetti a rapidi mutamenti di direzione. Se i bollettini sono tranquillizzanti, salpiamo l'ancora e dirigiamo a nord, per uscire dal golfo. Superata la Punta Arzachena, vediamo sfilare l'una dopo l'altra sulla sinistra tre baie orientate a nord-
Siamo ormai entrati nel comprensorio del Parco della Maddalena dove, come già detto, la navigazione è soggetta a molteplici norme restrittive: le indicazioni che vengono date qui di seguito sono quelle valide a fine 1999 e andranno aggiornate | sulla base degli eventuali nuovi regolamenti emanati dopo questa data dall'Ente Parco. Alcune zone sono inoltre soggette a servitù militari: cosi, ad esempio, l'ingresso è vietato entro un'area che circonda la parte meridionale dell'Isola Caprera, subito a nord del braccio di mare che stiamo attraversando, da Porto Palma a ovest fino a Punta Rossa a sud e all'Isolotto Pecora a est. Continueremo perciò a dirigere verso est/nord-
Di qui, scesi a terra, potremo salire alla casa in cui Giuseppe Garibaldi dimorò per oltre un quarto di secolo, dal 1856 al 1882, anno della sua morte. L'abitazione di Garibaldi era nota come la Casa Bianca: una piccola fattoria, modernamente attrezzata con un frantoio a vento e una macchina a vapore per la trebbiatura. Monumento nazionale dal 1907, oggi la Casa Bianca e le altre strutture sono diventate il "Compendio Garibaldino", uno tra i musei più visitati d'Italia: al suo interno sono state restaurate con cura filologica le stanze originariamente abitate da Garibaldi, dalla moglie e dai figli, con annessi dipinti, foto d'epoca, ricordi personali e di guerra, arredi originali. Ogni oggetto è un pezzo di storia: il mitico poncho, la pallottola d'Aspromonte, la cassa da campo che conteneva un'ingegnosa sedia pieghevole, le armi, i modellini di navi per l'educazione marinara del figlio, la sedia-
Dal porto di partenza di Cannigione fino a Cala Garibaldi abbiamo navigato per quasi 15 miglia e il nostro prossimo trasferimento si compirà dunque in direzione del porto dove troveremo riparo per la notte. Da Cala Garibaldi dirigiamo quindi a nord/nord-
Particolarmente suggestiva è la roccia detta ‘U Purpu (II polpo), un grande blocco granitico eroso dal vento in forma di testa di polpo, che domina una magnifica ansa sabbiosa dalle acque luminose e cristalline, di un brillante color turchese. Doppiata la punta orientale di Giardinelli, dirigiamo a nord-
La spiaggia di Spalmature si apre in una delle baie più riparate dell'Isola della Maddalena
Quindi facciamo di nuovo rotta a nord-
Porto Massimo è un ottimo porto privato, ben attrezzato, con due moli banchinati e con la possibilità, in mancanza di posti liberi, di ormeggiare ai gavitelli in rada. Servizi di illuminazione e di rifornimento idrico e alimentare. Non c'è rifornimento di carburante. L'ideale sarebbe naturalmente trascorrere la serata a terra, trovando un passaggio fino all'abitato della Maddalena, cosi da poterne visitare il piccolo ma grazioso centro storico.
La giornata successiva sarà consacrata alla contemplazione e al diporto, con un trasferimento di appena una decina di miglia. Si parte da Porto Massimo dirigendo ad est per aggirare la Punta Lunga che protegge il porto da settentrione.
Quindi si fa rotta a nord-
Punta Marginetto, all'estremità settentrionale dell'Isola della Maddalena
La prima insenatura che ci appare di Budelli, orientata a sud-
Quindi, lasciata sfilare alla nostra destra tutta la costa meridionale di Budelli, aggiriamo la Punta Lodi per penetrare nell'ampia rada del Porto della Madonna, nostro approdo per la notte: la rada s'insinua fra la costa settentrionale di Budelli, quella meridionale di Razzoli e quella occidentale dell'Isola Santa Maria. A nuoto nelle acque basse o con un piccolo tender, avremo quindi la possibilità di raggiungere le due isole più settentrionali dell'arcipelago, vicinissime fra loro (le separano i cento metri del Passo degli Asinelli, tranquillamente guadabile), ma molto differenti per morfologia: più dolce e pianeggiante Santa Maria (punteggiata di ville private immerse nella macchia), rocciosa e selvaggia Razzoli, disabitata e sormontata dal faro omonimo, il cui raggio luminoso spazza nella notte buona parte delle Bocche di Bonifacio. Porto della Madonna è molto ben ridossato da tutti i venti fuorché da maestrale e da ponente. In presenza di venti da ovest/nord-
La mattina seguente salpiamo da Porto della Madonna per l'ultima giornata del nostro itinerario e, dopo circa un miglio di navigazione, doppiarne nuovamente Punta Lodi e dirigiamo verso sud. Altre due miglia ci portano all'ampio canale fra le isole di Spargi e Spargiotto: alla nostra sinistra ammiriamo la spettacolare costa granitica di Punta Za-
Da Cala Ferrigno dirigiamo a sud-
Di qui punteremo a sud/sud-