Isola di Sardegna

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Presentazione

I luoghi





La costa di Aghero. La Torre del Buio sullo sfondo di Porto Conte


Lo Spazio


La varietà dei paesaggi è, fra Le qualità caratterizzanti della Sardegna in gene­rale e del Nord Sardegna in particolare, quella che più immediatamente salta agli occhi del viaggiatore.
Anche chi si limiti a una fruizione puramente estiva e marino-balneare dell'isola resta colpito dall'alternarsi in­cessante di alte coste rocciose, inaccessibili, e di lunghi arenili biancheggianti, di ampi golfi e di insenature strette come fiordi, di mari chiari dai fondali bassi e sabbiosi e di altri più scuri e mi­nacciosi, dove i toni del verde cupo prevalgono su quelli invitanti dell'azzurro. A questa legge, intrin­secamente dinamica, della varietà non si sottrae neppure il più pigro e stanziale dei turisti che, al semplice capriccio dei venti, vedrà mutare di gior­no in giorno, spesso addirittura d'ora in ora, i co­lori e i contorni degli stessi luoghi, e apparire sot­to il maestrale, nitido e scolpito contro il cielo, il disegno dell'isolotto, del promontorio, del monte che lo scirocco aveva nascosto nelle sue brume.
Chi poi sia disposto a sommare la propria mobilità nello spazio a quella locale del clima e a sospin­gersi un po' nell'entroterra vedrà questa varietà moltipllcarsi con prodigalità sorprendente.
Fra i paesaggi solitari della Gallura interna, dove im­mensi boschi di sughere rivestono i picchi graniti­ci, affioranti qua e là con un riverberare di roccia nuda, bianco-grigia nel verde, e le fertili terre del-l'Anglona, del Meilogu o del Campo di Ozieri, an-tropizzate fin dall'antichità, intensamente coltiva­te già in epoca romana, segnate geologicamente dal candore del calcare o dai toni caldi e rossastri della trachite, la differenza è impressionante. Ma fra questi due estremi si collocano decine di gradi intermedi e intervalli apparentemente incongrui di paesaggi locali, improvvisi rigogli di vegetazione in un deserto di pietre (come nella cosiddetta Val­le della Luna di Aggius), spalancarsi inattesi di orizzonti vastissimi all'uscita di una gola soffocata fra i monti. Qui diventa realistica l'iperbole fin troppo abusata del mutare di quadro, di luce, di spazio, di colori ad ogni svolta di strada. La natu­ra dispone di ben poche carte, a ben guardare: la vegetazione, l'acqua, le pietre. Ma le gioca con fantasia cosi incontenibile e con cosi prodigiosa capacità combinatoria che la sorpresa degli occhi è sempre più forte della ragione, dell'esperienza e della stessa memoria dei luoghi.
Questo primo gruppo di 12 itinerari vuole proporre una presa di contatto con il territorio del Nord Sardegna ed offrire una possibilità di esplorazione, non certo esauriente ma almeno tipologicamente completa, della varietà dello spazio. I primi 9 de­scrivono il perimetro dell'intera provincia, dalla costa occidentale a quella orientale e ritorno, e sono studiati in modo che il punto di arrivo di ogni itinerario sia anche il punto di partenza del successivo, cosi che l'utente possa, al caso, con­giungere due o più segmenti in un tratto di per­corso più ampio. Gli altri tre sono invece incentra­ti su altrettanti comprensori dai caratteri molto particolari e compatti, dove la specificità del pae­saggio funge quasi da filo conduttore tematico.
In ciascuno degli itinerari è compreso almeno un punto panoramico che consenta l'osservazione del territorio da una posizione privilegiata, dalla qua­le prendere per dir così le misure dello spazio in cui ci si muove.




Il paesaggio collinare dell'Anglona da Monte Maltu (Bulzi)

 
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