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Comune di Bonnanaro |
Gli ipogei preistorici di Corona Mattana
II paese, cui hanno dato giusta fama i suoi ottimi vini e le ciliegie che produce in grandi quantità, è adagiato alle pendici del Monte Arana, davanti a una vasta distesa segnata dalle ondulazioni di lente colline coperte di vigneti e di frutteti. L'abitato non vanta elementi di particolare pregio architettonico, che non siano la chiesa parrocchiale di San Giorgio, costruita nel 1524 e ricostruita nell'Ottocento (vi si custodiscono alcune opere di qualche pregio: una statua del santo cui la chiesa è intitolata, un dipinto della Madonna del Carmelo, una statua della Madonna del Rosario), e quella, in stato di conservazione non buono, di Santa Croce. Un'altra chiesa, quella di Nostra Signora del Monte Arana, che ha la volta sostenuta da antiche travi di ginepro ed ha intorno una cerchia di "cumbessias" ora in gran parte diroccate, è posta sulla cima del monte, non lontano dai resti di un nuraghe.
II territorio conserva testimonianze significative d'insediamenti umani d'età nuragica e, soprattutto, prenuragica. Nei primi anni di questo secolo l'archeologo Antonio Taramelli portò in luce, nel corso d'una campagna di scavi, le tombe di Corona Moltana, a pochi chilometri dal paese, alle quali viene riconosciuta notevole importanza scientifica.
Le suppellettili di ceramica liscia, prive di qualunque decorazione, che vi furono trovate indussero ad individuare una particolare fase dell'Età del Bronzo fino a quel momento sconosciuta, che fu chiamata "Cultura di Bonnanaro" (1800 -
Scarse tracce, invece, ha lasciato in questo territorio la dominazione romana, durante la quale fu istituita una stazione di posta lungo la strada che attraversava l'isola da sud a nord. Scarse notizie si hanno di Gonnanore, come allora il borgo era chiamato, in età medioevale. Bonnanaro appartenne al Giudicato di Torres, quindi passò ai Doria , infine, sotto la dominazione aragonese, divenne parte del feudo dei marchesi di Torralba.
Ogni anno, nella prima decade di giugno si svolge a Bonnanaro la Fiera delle ciliegie, che richiama nel paese una gran folla. Le ciliegie di Bonnanaro aggiungono ai loro pregi intrinseci il merito di non essere trattate con fìtofarmaci: gli alberi vengono protetti dagli insetti e dagli uccelli con speciali "gabbie" che li mettono al riparo da ogni insidia. Nel corso della fiera i quindici stand, festosamente addobbati con cestini, canestri, tappeti di produzione artigiana, arrivano a vendere, in una sera, da quaranta a sessanta quintali di ciliegie.