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Bonnanaro

Sassarese

Comune di Bonnanaro

(provincia di Sassari)

Altitudine: m 405 Superfìcie: kmq 21,74 Abitanti: 1.162        

Gli ipogei preistorici di Corona Mattana

II paese, cui hanno dato giusta fama i suoi ottimi vini e le ciliegie che produce in grandi quantità, è ada­giato alle pendici del Monte Arana, davanti a una vasta distesa segnata dalle ondulazioni di lente colline co­perte di vigneti e di frutteti. L'abita­to non vanta elementi di particolare pregio architettonico, che non siano la chiesa parrocchiale di San Giorgio, costruita nel 1524 e ricostruita nell'Ottocento (vi si custodiscono alcu­ne opere di qualche pregio: una sta­tua del santo cui la chiesa è intitola­ta, un dipinto della Madonna del Carmelo, una statua della Madonna del Rosario), e quella, in stato di conservazione non buono, di Santa Croce. Un'altra chiesa, quella di No­stra Signora del Monte Arana, che ha la volta sostenuta da antiche travi di ginepro ed ha intorno una cerchia di "cumbessias" ora in gran parte di­roccate, è posta sulla cima del mon­te, non lontano dai resti di un nura­ghe.
II territorio conserva testimonianze significative d'insediamenti umani d'età nuragica e, soprattutto, prenuragica. Nei primi anni di questo se­colo l'archeologo Antonio Taramelli portò in luce, nel corso d'una campa­gna di scavi, le tombe di Corona Moltana, a pochi chilometri dal paese, alle quali viene riconosciuta notevole importanza scientifica.
Le suppellettili di ceramica liscia, prive di qualunque decorazione, che vi fu­rono trovate indussero ad individua­re una particolare fase dell'Età del Bronzo fino a quel momento scono­sciuta, che fu chiamata "Cultura di Bonnanaro" (1800 - 1600 a.C.). In seguito materiali simili furono trova­ti in altri luoghi della Sardegna, in particolare nel Sassarese e nel Sulcis-Iglesiente. Le tombe di Corona Moltana, ora in cattivo stato di con­servazione per i fenomeni di erosio­ne ai quali è soggetta la roccia, consistono di sei celle, alcune delle qua­li comunicanti fra loro.
Scarse tracce, invece, ha lasciato in questo territorio la dominazione ro­mana, durante la quale fu istituita una stazione di posta lungo la strada che attraversava l'isola da sud a nord. Scarse notizie si hanno di Gonnanore, come allora il borgo era chiamato, in età medioevale. Bonna­naro appartenne al Giudicato di Torres, quindi passò ai Doria , infine, sotto la dominazione aragonese, di­venne parte del feudo dei marchesi di Torralba.
Ogni anno, nella prima decade di giugno si svolge a Bonnanaro la Fie­ra delle ciliegie, che richiama nel paese una gran folla. Le ciliegie di Bonnanaro aggiungono ai loro pregi intrinseci il merito di non essere trattate con fìtofarmaci: gli al­beri vengono protetti dagli insetti e dagli uccelli con speciali "gabbie" che li mettono al riparo da ogni insi­dia. Nel corso della fiera i quindici stand, festosamente addobbati con cestini, canestri, tappeti di produ­zione artigiana, arrivano a vendere, in una sera, da quaranta a sessanta quintali di ciliegie.


 
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