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Comune di Olmedo |
Il paese visto dalla valle che si distende ai suoi piedi
Posto su un lento declivio, Olmedo ha intorno, per una estensione vastissima, le colline e le terre ondulate della Nurra: un suolo fertile, che per una buona parte ha il privilegio d'essere irriguo. Non è il solo vantaggio di cui gode, poiché strade e ferrovia gli assicurano collegamenti rapidi e agevoli così con Sassari come con Alghero.
Non è escluso che a queste condizioni felici debba la particolarità che lo distingue: questo paese, sfiorato dal turismo ma escluso dai maggiori benefici che ordinariamente ne derivano, privo di significative risorse industriali (la miniera di bauxite, alle quali si affidavano molte speranze, agonizza già da lungo tempo), in mezzo secolo ha visto quasi raddoppiarsi il numero dei suoi abitanti, che erano 1545 nel 1961.
I pregi del luogo dovettero essere apprezzati già in età antichissime, poiché il territorio conserva le testimonianze d'una costante presenza umana fin dal periodo eneolitico (quella che viene definita "Cultura di Monte Claro" risale al 2400-
Il monumento preistorico di maggior rilievo è il complesso prenuragico di Monte Baranta, posto sul margine di un altipiano, a pochi chilometri dal paese.
Vi sono comprese strutture di carattere civile, militare, religioso, fra le quali un recinto a ferro di cavallo, in blocchi di trachite e pietrame, che racchiude due corridoi e un cortile semicircolare.
Il grande complesso comprende anche un circolo megalitico, una ciclopica muraglia difensiva lunga poco meno di 100 metri e i resti di numerose capanne rettangolari a più ambienti.
Lo stesso abitato conserva un documento significativo dell'importanza che Olmedo ebbe in età giudicale, quando fu capoluogo d'una curatoria: è la bella chiesa romanica di Nostra Signora di Talia, costruita nel XII secolo.
Le strutture murarie, ornate da archetti pensili e monofore, sono realizzate in conci di calcare, tufo rossastro e trachite basaltica.
A Olmedo si conserva, sia pure in misura ormai molto ridotta, l'uso della panificazione domestica (in otto case del paese vi è ancora il forno funzionante).
A questa tradizione rende omaggio ogni anno, nei giorni fra il 31 ottobre e il 2 novembre, la Festa del Pane, nel corso della quale vengono esposti in una mostra il pane e i dolci prodotti dalle donne del paese.