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Olmedo

Sassarese

Comune di Olmedo
(provincia di Sassari)
Altitudine: m 68 Superfìcie: kmq 33,71 Abitanti: 2.858  

Il paese visto dalla valle che si distende ai suoi piedi


Posto su un lento declivio, Olmedo ha intorno, per una estensione va­stissima, le colline e le terre ondula­te della Nurra: un suolo fertile, che per una buona parte ha il privilegio d'essere irriguo. Non è il solo van­taggio di cui gode, poiché strade e ferrovia gli assicurano collegamenti rapidi e agevoli così con Sassari co­me con Alghero.
Non è escluso che a queste condizioni felici debba la particolarità che lo distingue: que­sto paese, sfiorato dal turismo ma escluso dai maggiori benefici che or­dinariamente ne derivano, privo di significative risorse industriali (la miniera di bauxite, alle quali si affi­davano molte speranze, agonizza già da lungo tempo), in mezzo secolo ha visto quasi raddoppiarsi il numero dei suoi abitanti, che erano 1545 nel 1961.
I pregi del luogo dovettero es­sere apprezzati già in età antichissime, poiché il territorio conserva le testimonianze d'una costante pre­senza umana fin dal periodo eneoli­tico (quella che viene definita "Cul­tura di Monte Claro" risale al 2400-2000 a.C.). Del resto la Necropoli di Anghelu Ruju, (3500-2700 a.C.) è vicinissima al paese, sebbene sia fuori dai confini del comune.
Il monumento preistorico di maggior rilievo è il complesso prenuragico di Monte Baranta, posto sul margine di un altipiano, a pochi chilometri dal paese.
Vi sono comprese strut­ture di carattere civile, militare, reli­gioso, fra le quali un recinto a ferro di cavallo, in blocchi di trachite e pietrame, che racchiude due corridoi e un cortile semicircolare.
Il grande complesso comprende anche un cir­colo megalitico, una ciclopica mura­glia difensiva lunga poco meno di 100 metri e i resti di numerose ca­panne rettangola­ri a più ambienti.
Lo stesso abitato conserva un docu­mento significati­vo dell'importanza che Olmedo ebbe in età giudicale, quando fu capoluogo d'una curatoria: è la bella chiesa romanica di Nostra Signora di Talia, costruita nel XII secolo.
Le strutture mu­rarie, ornate da archetti pensili e monofore, sono realizzate in conci di calcare, tufo rossastro e trachite ba­saltica.
A Olmedo si conserva, sia pure in mi­sura ormai molto ridotta, l'uso della panificazione domestica (in otto case del paese vi è ancora il forno funzionante).
A questa tradizione ren­de omaggio ogni anno, nei giorni fra il 31 ottobre e il 2 novembre, la Festa del Pane, nel corso della quale vengo­no esposti in una mostra il pane e i dolci prodotti dalle donne del paese.



 
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