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Comune di Florinas |
Un’immagine dell'abitato
Posto al sommo di un pendio scosceso e ripido, il paese si affaccia sul profondo canalone nel quale corre la strada Carlo Felice, e che lo divide da Codrongianos, alto sul versante opposto.
L'abitato è disteso, da nord a sud, intorno a due strade che confluiscono in una vasta piazza a un lato della quale sorge, su una gradinata, la chiesa parrocchiale intitolata all'Assunzione di Maria Vergine.
La chiesa, accanto alla quale si leva un campanile a sezione quadrata alla base e poi poligonale, fu costruita nel Cinquecento e sottoposta in seguito a parziali rifacimenti che non ne hanno alterato le linee severe della facciata.
All'interno si conservano due dipinti cinquecenteschi (una Visione di sant'Uberto e un San Nicola) del pittore fiorentino Baccio Gorini; un terzo dipinto del Gorini, un grande polittico raffigurante la Crocifissione, è custodito nella chiesa seicentesca di Santa Croce.
Florinas non conserva molte tracce della speciale dignità che ebbe in età giudicale, quando fu capoluogo della curatoria di Figulinas. In passato fu paese di agricoltori e di cavallanti che trasportavano merci in tutta questa parte della Sardegna (alternò il lavoro contadino con quello del cavallante lo stesso Giovanni Tolu, il bandito di Florinas le cui gesta furono raccontate da Enrico Costa in un'opera in bilico fra la biografia e il romanzo).
Oggi, se non vi sono più cavalli, anche l'agricoltura ha in larga parte ceduto il posto al lavoro industriale.
Il territorio, nel quale furono censiti 39 nuraghi, oggi per la maggior parte diroccati, fu abitato in età antichissime.
Di notevole interesse sono i resti di un insediamento nuragico, che rivela i segni di sovrapposizioni di età romana, scoperti a qualche chilometro dal paese, in una località chiamata Sa Punta 'e Onossi. Ne fanno parte una struttura circolare, di funzione incerta, costruita con grossi blocchi calcarei e originariamente coperta a ogiva, e i resti di un villaggio nel quale una capanna conserva il focolare centrale e un sedile che corre lungo il perimetro interno.
Nel vicino sito di Giorrè fu trovata una statuetta bronzea (una figura maschile con maschera d'argento sul viso e piccole ali che spuntano dal capo) nella quale si è creduto di ravvisare un Hermes.
Il reperto, del II secolo a.C., è ritenuto un documento assolutamente unico.
A una decina di chilometri dal paese, in una vallata percorsa dal Rio Mannu, si trova il Nuraghe Corvos, la cui struttura, monotorre, si è conservata per 8 metri d'altezza.
Il nuraghe, nel quale una scala che parte dalla camera inferiore consente di accedere a quella superiore, fu in età antica oggetto di un restauro.
Non lontana dal Nuraghe Corvos è la Tomba nuragica di Campu Lontanu, scavata come le altre nella roccia, ma nella quale elementi scolpiti nelle pareti sembrano imitare la struttura di una tomba di giganti.
Da alcuni anni, il 3 agosto, si svolge a Florinas la Rassegna del folclore "Lorenzo Manconi", che ospita gruppi di tradizioni popolari sardi e internazionali i quali sfilano per le vie del paese e, a sera, si esibiscono nella centrale via Regina Elena.