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Comune di Thiesi |
La tomba ipogeica di Mandra Antine
Ancora oggi Thiesi, che si distende su una piana protetta da colline in buona parte boscose, sembra esprimere un antico orgoglio comunale sostenuto da un'economia vivace e solida. Fu paese ribelle. Concesso in feudo alla famiglia Manca dal re d'Aragona nel Quattrocento; nel 1794 strinse con i paesi vicini di Bessude e di Cheremule un patto (garantito da un formale atto notarile) che comportava il rifiuto della soggezione al feudatario. L'impegno non rimase privo di effetti concreti; già l'anno successivo, mentre nell'isola si accendevano i moti antifeudali, a Thiesi il palazzo baronale, residenza dei Manca, fu saccheggiato e incendiato. La reazione, qualche anno più tardi, fu durissima. Il paese fu preso d'assalto dalle forze regie che ebbero ragione della resistenza degli abitanti, fra i quali vi fu una ventina di morti. In tempi relativamente recenti sulle rovine della sede del potere feudale fu costruito il palazzo comunale. Di fronte, in una bella piazza che si apre nel nucleo storico di Thiesi (il vecchio rione chiamato "ìSas Rocchittas"), si leva la Torre Prigione, struttura eretta nel Cinquecento forse a difesa della residenza del feudatario.
E' una torre cilindrica a due piani: un seminterrato nel quale venivano chiusi i prigionieri e un piano rialzato al quale conduce una scala esterna. Non lontana è la chiesa parrocchiale di Santa Vittoria, costruita intorno alla metà del Quattrocento, che è uno dei documenti più significativi dell'architettura sardo-
Il territorio, che ha luoghi di grande bellezza (il bosco di Su Sauccu, che fu in passato un orto botanico di proprietà privata, quello di Santu Jolzi, dove sono numerose le piante d'alloro, le sugherete dell'altipiano di Su Padru, il Mont'e Mesu dalla ricchissima vegetazione). conserva importanti testimonianze di antichissimi insediamenti umani. Risalgono alle Culture "di Bonuighinu" (4000-
A pochi chilometri dal paese, presso il bosco di Su Sauccu, sorge, seminascosto dalla vegetazione, il Nuraghe Fronte Mola, il cui ingresso si apre su quattro celle laterali. E uno dei pochi nuraghi a pianta rettangolare; la sua struttura ha angoli quasi retti con stipiti e architravi.