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Thiesi

Sassarese

Comune di Thiesi
(provincia di Sassari)
Altitudine: m  461 Superficie: kmq 63,83 Abitanti: 3.298

La tomba ipogeica di Mandra Antine

Ancora oggi Thiesi, che si distende su una piana protetta da colline in buona parte boscose, sembra esprimere un antico orgoglio comunale sostenuto da un'economia vivace e solida. Fu paese ribelle. Concesso in feudo alla famiglia Manca dal re d'Aragona nel Quattrocento; nel 1794 strinse con i paesi vicini di Bessude e di Cheremule un patto (garantito da un formale atto notarile) che comportava il rifiuto della soggezione al feudatario. L'impegno non rimase privo di effetti concreti; già l'anno successivo, mentre nell'isola si accendevano i moti antifeudali, a Thiesi il palazzo baronale, residenza dei Manca, fu saccheggiato e incendiato. La reazione, qualche anno più tardi, fu durissima. Il paese fu preso d'assalto dalle forze regie che ebbero ragione della resistenza degli abitanti, fra i quali vi fu una ventina di morti. In tempi relativamente recenti sulle rovine della sede del potere feudale fu costruito il palazzo comunale. Di fronte, in una bella piazza che si apre nel nucleo storico di Thiesi (il vecchio rione chiamato "ìSas Rocchittas"), si leva la Torre Prigione, struttura eretta nel Cinquecento forse a difesa della residenza del feudatario.
E' una torre cilindrica a due piani: un seminterrato nel quale venivano chiusi i prigionieri e un piano rialzato al quale conduce una scala esterna. Non lontana è la chiesa parrocchiale di Santa Vittoria, costruita intorno alla metà del Quattrocento, che è uno dei documenti più significativi dell'architettura sardo-catalana. Numerose in tutto l'abitato le vecchie case padronali che si affacciano su belle strade lastricate. Thiesi deve non poca parte del benessere del quale gode non soltanto alle industrie casearie (fra le maggiori della Sardegna) che vi hanno sede, ma anche alle attività conciarie e artigianali che appartengono alla sua tradizione.
Il territorio, che ha luoghi di grande bellezza (il bosco di Su Sauccu, che fu in passato un orto botanico di proprietà privata, quello di Santu Jolzi, dove sono numerose le piante d'alloro, le sugherete dell'altipiano di Su Padru, il Mont'e Mesu dalla ricchissima vegetazione). conserva importanti testimonianze di antichissimi insediamenti umani. Risalgono alle Culture "di Bonuighinu" (4000-3500 a.c.) e "di Ozieri" (3500-2700 a.c.) le stoviglie di fine ceramica, nere o di colore bruno, decorate con incisioni. A breve distanza dal paese si trovano le Domus de janas di Mandra Antine fra le più note della Sardegna, scavate nella roccia nel periodo della "Cultura di 0zieri'. Alle spalle dell'abitato vi sono le necropoli ipogeiche di Birgusa e di Sa Pedraia; in quest'ultima una delle tombe ha il soffitto che imita il tetto a spioventi di una capanna.
A pochi chilometri dal paese, presso il bosco di Su Sauccu, sorge, seminascosto dalla vegetazione, il Nuraghe Fronte Mola, il cui ingresso si apre su quattro celle laterali. E uno dei pochi nuraghi a pianta rettangolare; la sua struttura ha angoli quasi retti con stipiti e architravi.

 
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