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Comune di Semestene |
La seicentesca chiesa parrocchiale di San Giorgio
Posto alle pendici settentrionali dell'altipiano di Campeda, Semestene si affaccia da un'altezza modesta sulla valle che si apre ai suoi piedi. Intorno ha campagne un tempo coltivate intensamente e che il decadimento delle attività agricole ha ora abbandonato al pascolo del bestiame. Il paese è in graduale declino: in mezzo secolo ha perso i due terzi dei suoi abitanti, che negli anni intorno al 1950 giunsero ad essere circa 750. L'abitato è dominato dalla bella chiesa parrocchiale di San Giorgio, che si leva su un'alta scalinata. La chiesa, costruita fra il 1620 e il 1630, è un esempio pregevole, fra i pochi in Sardegna, di architettura tardorinascimentale; di linee sobrie la facciata in calcare, sovrastata dal campanile a sezione quadrata la cui costruzione fu ultimata nel Settecento; l'interno, di gusto rinascimentale, rivela qualche influenza dello stile gotico-
A breve distanza dal paese, lungo la strada che conduce a Pozzomaggiore, isolata nella campagna deserta sorge la Chiesa di San Nicolò di Trullas, bell'edificio romanico costruito nei primi anni del XII secolo, probabilmente dalle stesse maestranze che in quel periodo eressero la Basilica di Nostra Signora del Regno di Ardara. La chiesa, in pietra calcarea con inserti di basalto, ha un falso loggiato nella parte superiore della facciata; all'interno un'unica navata divisa in due campate con volte a crociera. Un atto del 1113 attesta che la chiesa, insieme al monastero cui era annessa, fu donata ai padri camaldolesi dalla famiglia Athen di Pozzomaggiore. Il condaghe (registro patrimoniale) di San Nicolò di Trullas, documento fra i più importanti della storia medioevale sarda, rivela che quella comunità monastica fu per lungo tempo al centro di un'intensa attività agricola e commerciale.