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Comune di Putifigari |
Una veduta dell'abitato
Posto su una piatta altura, il paesino si distende lungo le sue due strade principali, così come a metà del Settecento volle il suo feudatario Francesco Pilo Boyl, da poco creato marchese dai Savoia, che dell'abitato disegnò il generale impianto, fece costruire le case, restaurare l'antico palazzo baronale, rimettere in sesto la piccola chiesa parrocchiale intitolata a Nostra Signora de S'Ena Prisca.
Da quel tempo Putifigari non ha subito mutamenti che non fossero quelli determinati dal rinnovarsi delle concrete condizioni della vita: ha subito soltanto lievi variazioni la consistenza della sua popolazione, e il suo territorio continua ad essere, come fu in passato, fra i meno densamente popolati della provincia (14 abitanti per chilometro quadrato).
In questa distesa di terre solitarie si trova, presso il confine con Uri, un monumento preistorico di grande interesse, la Domus dejanas di Monte Siseri detta anche Tomba dell'Architettura dipinta o di S'Incantu (della Magia), che ha gli ambienti decorati da motivi architettonici e naturalistici dipinti di rosso o di nero.
La tomba, che viene attribuita alla "Cultura di Ozieri" (3500 -
All'esterno un sistema di canalette scavate nella roccia preservava il sepolcro dall'acqua piovana.
Ad onta della sua condizione d'isolamento, Putifigari è un centro vivace, nel quale hanno vita iniziative di diversa natura.
Per Natale vi si allestisce un presepe vivente con ambientazione sarda; la rappresentazione della Natività è accompagnata dalla recitazione di brani in lingua sarda.
Durante l'autunno vi si svolge una Mostra Micologica ed Etnografica nel corso della quale vengono esposti funghi raccolti nel territorio, catalogati da esperti del settore.
Ha interesse non minore il concorso fotografico "Flora e fauna della Sardegna" che ogni autunno determina un notevole afflusso di visitatori.