Menu principale:
Comune di Pozzomaggiore |
La cinquecentesca chiesa parrocchiale ai San Giorgio
Dalla piatta altura sulla quale è disteso (forse uno dei vulcani spenti numerosi in questa parte della Sardegna) Pozzomaggiore guarda sui paesi di Padria e di Mara, posti un centinaio di metri più in basso.
Posto al centro di pascoli ricchi (che in un passato molto lontano furono fertilissimi campi di grano) deve il benessere del quale si avvertono i segni a una sapienza pastorale e ad attitudini imprenditoriali che hanno favorito il sorgere e il moltiplicarsi degli allevamenti razionali di bestiame spesso selezionato con grande cura.
Nè la sana economia agraria, nè le attività commerciali ed artigiane che vi fiorirono, sono tuttavia valse ad impedire che nell'arco di mezzo secolo l'emigrazione privasse il paese di più d'un terzo dei suoi abitanti, che nel 1951 erano 4956.
Lungo le strade bene ordinate dell'abitato non sono pochi gli edifici, evidentemente vecchie dimore signorili, non privi di qualche grazia architettonica.
Nel paese il monumento di maggior rilievo è la cinquecentesca chiesa parrocchiale di San Giorgio.
La bella chiesa di stile gotico-
Di linee armoniose il campanile a sezione quadrata.
L'interno, a navata unica, è suddiviso in cinque campate; di qualche rilievo la cappella dedicata alla Madonna, che ha la volta a botte ornata da formelle policrome.
Poco distante è la chiesa seicentesca di Santa Croce, probabilmente costruita su una preesistente chiesa romanica.
Pozzomaggiore ebbe sempre bei cavalli ed abili cavalieri, che ogni anno, nei primi giorni di luglio, si misurano nelle audaci prove dell'"Ardia di San Costantino".
Nelle due giornate della festa riti religiosi e spericolate esibizioni equestri precedono la tradizionale corsa dei cavalieri intorno alla Chiesa di San Costantino, edificata dai reduci della prima guerra mondiale con il concorso dei compaesani emigrati negli Stati Uniti.