Budoni, piccolo comune dell'alta Baronia, sorge in un'area pianeggiante di origine alluvionale. La lunga costa, di ben diciotto chilometri è caratterizzata da lunghi arenili di sabbia bianca, alternati a piccole cale delimitate da scogliere, o dalla vegetazione a macchia mediterranea. Le acque cristalline con colori che sfumano dal turchese al blu lambiscono le spiagge ed insieme alle colline a stretto contatto, offrono un panorama emozionante. Una collana di piccoli stagni costieri separa il mare dalla campagna circostante. Si tratta di bacini salmastri, meritevoli di protezione per la presenza di boschetti di ramerici e giunchi e per l'abbondante fauna acquatica che comprende sporadicamente anche i fenicotteri rosa.Tra la macchia mediterranea predomina il mirto - da cui si ricava il tipico liquore, il ginepro, il corbezzolo, l'erica. Budoni è diventato negli ultimi anni un importante centro balneare, situtato a 35 chilometri di distanza dal porto e dall'aeroporto di Olbia, è facilmente raggiungibile ed offre strutture ricettive di prim'ordine compreso un porto turistico, attrezzato e funzionale nella vicina Ottiolu. Chi vi giunge con la propria barca può usufruire, infatti, di un porto turistico attrezzato e funzionale, dotato di 445 ormeggi, di cui 45 destinati alle imbarcazioni da sei-ventidue metri.La varietà dell'offerta turistica esercita un forte richiamo su correnti nazionali e straniere.
Gli alberghi, residences, seconde case e camping sono capaci di ospitare durante il periodo di maggior afflusso più di settantamila persone.
Non mancano le strutture per il tempo libero - tennis, calcetto, equitazione, vela, e quelle per il divertimento. I numerosi locali di ristorazione consentono di gustare varie specialità, prime tra tutte le grigliate di pesce fresco, mentre negli agriturismi è possibile apprezzare a prezzi modici i prodotti tradizionali della gastronomia. Un tradizionale appuntamento è ormai diventata la festa del santo patrono San Giovanni Battista, l'ultima domenica di agosto, in onore del quale si festeggia per tre giorni portando in processione il santo lungo le vie del paese con l'accompagnamento della banda -e di gruppi in costumi che la rendono molto suggestiva.
CENNI STORICI
In tutto il territorio sono presenti monumenti che attestano la frequentazione di questa zona già nel periodo neolitico (ca 4000 ac). La presenza di antiche popolazioni è legata al fiume Salamaghe che rendeva fertile il territorio circostante, consentendo a alle genti primitive di procacciarsi il necessario per la sopravvivenza. Il monumento più importante di quest'epoca è la domus de janas di L'Agliola nella frazione di Solità: si tratta di una sepoltura scavata nella roccia. Il monumento è stato vincolato ai sensi della legge 1089, con decreto ministeriale del 1976. Sempre a Solità si trova il nuraghe Conca 'e Bentu. Più evidenti le tracce lasciate dalle popolazioni nuragiche (ca 1700-800 a.c) anche se di alcuni monumenti rimangono pochi resti a causa dell'azione demolitrice degli scavatori clandestini.Scarse le testimonianze del periodo romano, anche se in tutto il territorio si rinvengono abbondanti frammenti ceramici relativi a questo periodo e i viaggiatori di fine 1800 ricordano le vestigia degli antichi centri, primo fra tutti quello di Augustus Populus nei pressi dell'odierna frazione di Agrustos. Lo stesso odierno porticciolo di Ottiolu sorge nella stessa zona in cui i romani avevano il porto noto come "Portiolu".
Dopo la caduta dell'impero romano si intensificarono le incursioni dei barbareschi per cui la popolazione si ritirò verso le più sicure colline. In pieno Medioevo il territorio è stato occupato da popolazioni dedite all'agricoltura e pastorizia. In età giudicale (1000-1420ca) l'agro di Budoni appartenne al Giudicato di Gallura, curatoria di Posada) passato poi sotto il dominio pisano. Le sorti dell'agro di Budoni - che ricordiamo non esisteva sotto tale nome - sono legate alla villa di Posada e ne subirono le alterne vicende sia durante il dominio aragonese sia durante quello spagnolo e sabaudo. A tale villa rimase legato sino al 1958 quando il piccolo centro divenne comune autonomo iniziando un nuovo capitolo della sua storia.