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Comune di Cargeghe |
La strada romana di Sos Bajolos alla periferia del paese
II paese, posto, a breve distanza da Sassari, su un suolo calcareo mosso e segnato da brusche discontinuità, si affaccia verso nord sulla vasta piana di Campo Mela.
Alle disuguaglianze del terreno si è dovuto adattare l'abitato, che ha strade tortuose.
Di qualche rilievo la chiesa parrocchiale settecentesca, intitolata ai martiri San Quirico e Santa Giulitta, nella quale si conserva, fra l'altro, un pregevole dipinto della Sacra famiglia attribuito al pittore fiorentino Baccio Gorini che sul finire del Cinquecento, costretto all'esilio da motivi politici, visse per lungo tempo a Codrongianus. Alla periferia del paese vi è la chiesetta di Santa Maria de Contra, fra le più piccole chiese romaniche della Sardegna, che. costruita nella seconda metà del XII secolo, appartenne ai monaci camaldolesi.
In età giudicale Cargeghe fece parte della curatoria di Figulinas; conobbe poi le lotte fra i Doria e gli aragonesi, per essere infine incorporata nella baronia di Ploaghe.
Il suo territorio, pur di modesta ampiezza, conserva numerose testimonianze di insediamenti antichissimi.
A breve distanza dall'abitato si trovano, scavate in un costone calcareo, le due Domus de janas di Pescialzu. che nel prospetto imitano, ma scolpiti nella roccia, gli elementi architettonici delle tombe di giganti.
Le due tombe hanno, all'interno un unico ambiente rettangolare con angoli smussati e volta piana.
Più articolata la Necropoli di S'Elighe Entosu, sull'altipiano di Giorrè. Tre delle tombe sono scavate in tre lati diversi di un massiccio calcareo.
La più importante, bicellulare, ha un'anticella semicircolare e la cella articolata nella forma a T.
Sulla parete destra dell'anticella sono visibili due spirali accostate incise nella roccia.
Le volte hanno scanalature parallele che imitano le travature di un'abitazione.
Poco lontani sono la Necropoli e il Nuraghe di Pedras Serradas. La necropoli comprende almeno quattro domus de janas variamente articolate (hanno da due a cinque ambienti) e di fattura accurata; hanno portelli scolpiti, talvolta con architrave e cornici modanate.
Il nuraghe, monotorre, è in parte interrato.
Dall'estrema periferia occidentale del paese partono i resti di una strada presumibilmente di età romana che si prolungano per 600 metri.
La pavimentazione è in pietre calcaree ed è delimitata ai lati da pietre di maggiori dimensioni lavorate con cura particolare.