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Comune di La Maddalena |
Punta Marginetto
La Maddalena è la capitale di un frammentato dominio che si mescola al mare: sette isole maggiori (La Maddalena, Caprera, Santo Stefano, Spargi, Budelli, Razzoli, Santa Maria), quattordici isolotti (dei Monaci, della Pecora, del Porco, delle Bisce, della Chiesa, della Paura, dei Cappuccini, Spargiotto, Barrettini, Barrettinelli, Corcelli, La Presa, Paduleddi) e poi, ancora, un gran numero di isolotti minuscoli, di scogli, di secche semisommerse.
Un piccolo dominio, in realtà, poiché la sua superficie complessiva è inferiore, sia pur di poco, ai 5000 ettari, ma le cui coste hanno uno sviluppo sorprendente; misurano infatti circa 145 chilometri. Ma a fare dell'arcipelago un luogo inconsueto e a dargli fama non sono soltanto l’infittirsi delle isole e la lunghezza delle loro coste, ma la loro bellezza non ordinaria, la suggestione delle brevi porzioni di terra e di roccia che hanno alle spalle, le memorie che vi si custodiscono.
Fin dal 1996, perché ne sia garantita l'integrità, le isole e il mare nel quale sono immerse sono stati costituiti in Parco Nazionale, il cui comitato di gestione ha imposto i vincoli necessari e assoggettato l'accesso a questi luoghi a limiti e condizioni.
La Maddalena, che di questo singolare dominio è al centro, è una cittadina aggraziata che ha una stretta fascia pianeggiante davanti al mare (la piazza dell'Ammiragliato, il Lungomare, il piccolo bacino portuale di Cala Gavetta, i nuovi quartieri sorti a oriente e ad occidente) e da li prende a inerpicarsi lungo un pendio via via più ripido verso le alture che la sovrastano e che sono il cuore dell'isola.
Ha strade quiete, oggi fitte di negozi sulle quali si affacciano palazzi e case che conservano un sommesso decoro.
Il Municipio, bel palazzotto ottocentesco (vi si conserva una delle palle dì cannone lanciate nel 1793 contro la città dalla flotta francese nella quale, giovane ufficiale, prestava servizio Napoleone), sorge in una bella piazza che dal colore della pavimentazione fu chiamata Piazza Rossa; ora il colore della pavimentazione è cambiato, ma la piazza non ha cambiato nome. Poco lontana, e più in alto, è la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, costruita intorno alla fine del Settecento perché vi potessero essere battezzati i figli dei pastori corsi che allora vivevano nell'isola; vi si conservano due candelabri e un crocifisso d'argento dono dell'ammiraglio inglese Horatio Nelson che sostò nella rada fra La Maddalena e Palau, con brevi intervalli, per quindici mesi, dal novembre 1803 al gennaio 1805; ne partì per inseguire la flotta napoleonica che avrebbe distrutto a Trafalgar.
A ovest della cittadina, alta sulla costa, è la villa Webber, costruita nel 1857 da un industriale inglese e nella quale per venti giorni, dal 7 al 27 agosto 1943, fu tenuto prigioniero Mussolini, arrestato a Roma la notte del 25 luglio.
La costa dell'isola, estremamente frastagliata, è un alternarsi incessante di scogliere che si protendono nel mare, di profonde insenature (Cala Peticchia è un lungo fiordo protetto a est da una penisola dalla linea tortuosa), di ampie baie nelle quali le spiagge si distendono al riparo di alti schermi di granito.
È così anche nelle altre sei isole, dove le rocce modellate dal vento, l'acqua tersa e il verde della macchia convivono in una stretta commistione che assume cento aspetti diversi e tutti impensati.
È cosi a Santa Maria, che ebbe alcuni abitanti e che in un punto un basso fondale collega a Razzoli; a Budelli, alla quale ha dato fama la singolarità della Spiaggia Rosa; a Spargi, che ha al suo interno alcune depressioni paludose e nella quale restano poche case coloniche; ne è molto diverso a Santo Stefano, dove la presenza della inaccessibile base dei sommergibili nucleari americani non ha impedito la nascita, un poco più a sud, di un grande insediamento turistico.
A Caprera, che un ponte unisce alla Maddalena, vaste pinete fanno schermo a quello che viene chiamato il "Compendio garibaldino": la "Casa bianca" dove tutto sembra essere rimasto com'era il 2 giugno del 1882, quando morì Garibaldi, la "Casa di ferro" dove venivano accolti gli ospiti, il mulino a vento, il forno per il pane, le tombe del generale e dei suoi quattro figli.
La Maddalena è un'attenta custode delle memorie del suo lunghissimo passato (qui restano tracce della presenza umana fin dall'età neolitica): ha intitolato la piazza davanti a Cala Gavetta al XXIII febbraio 1793, giorno in cui i maddalenini guidati da Domenico Millelire respinsero l'attacco tentato dalla flotta francese; ha dedicato un museo, il Museo archeologico navale "Nino Lamboglia", a una nave oneraria romana naufragata in questo mare intorno al 120 a.C. e recuperata insieme a parte del suo carico una ventina d'anni fa; conserva vecchie ancore e antichi documenti; ha grande cura per la chiesetta della Santissima Trinità, costruita quando ancora unici abitanti dell'isola erano pochi pastori venuti dalla Corsica.
Ma non manca d'interessi di natura diversa: qui ogni anno viene assegnato il Premio "Franco Solinas" per la migliore sceneggiatura inedita; venne fondato nel 1986 in memoria dello scrittore maddalenino omonimo, al quale si deve la sceneggiatura di molti film di alto livello artistico e civile.