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Comune di Nule |
L'insolito campanile a canna cilindrica della parrocchiale di Santa Maria Bambina
Posto, come Benetutti, sul versante orientale della valle del Tirso, Nule si affaccia sulla piana dal margine dell'altipiano fitto di rocce e di boschi sul quale si distende.
Paese di antica tradizione pastorale, ha un territorio che, sebbene non molto vasto, si spinge fino al confine della provincia di Nuoro. L'abitato mostra i segni di origini lontane e di una lunga storia: vecchie strade, case di solida struttura che hanno resistito al tempo, chiese erette da secoli: nel Seicento la Chiesa di Santa Croce, nel Cinque cento quella dell'Assunta che in passato fu sede della parrocchia.
Era stata invece costruita nel Duecento la chiesetta romanica di San Paolo, demolita da più di cent'anni; il luogo nel quale sorgeva, un colle che ospitava il vecchio cimitero ora sconsacrato, è stato trasformato in giardino pubblico (non vi mancano le panchine ne una terrazza dalla quale si vede buona parte del Goceano).
Di qualche interesse la chiesa parrocchiale di Santa Maria Bambina, sulla quale si leva un singolare campanile a sezione circolare.
Il territorio conobbe la presenza dell'uomo in età antichissime.
In una località chiamata Iscalas è stato trovato un ripostiglio contenente ventun asce di bronzo a margine rialzato risalenti all'Età del Bronzo antico e medio.
Di grande interesse il Nuraghe Voes, posto a pochi chilometri dal paese, a breve distanza dalla strada per Bitti.
Come la "Reggia nuragica" di Santu Antine, presso Torralba, ha forma triangolare; i lati sono rappresentati da un imponente bastione alto 9 metri che racchiude la torre centrale e un cortile interno.
Notevoli i grandi corridoi laterali sovrapposti, testimonianza di raffinati criteri architettonici, che su entrambi i piani collegano tre celle appartenenti alle torri, ora crollate, poste ai vertici del triangolo.
A Nule, dove è rimasta viva ed ha apprezzabile rilievo economico la tradizione artigiana della tessitura (hanno giusta fama, per il disegno e i colori, i tappeti e gli arazzi tessuti sui molti telai verticali ancora attivi nel paese), si svolge ogni anno, fra la seconda metà d'agosto e i primi di settembre, la Mostra del Tappeto.
Sono almeno una decina le tessitrici che vi espongono le loro opere.
Nel corso della mostra si svolgono conferenze e dibattiti sulla salvaguardia e la valorizzazione di questa tradizione artigiana.