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Comune di Illorai |
Il Pont'Ezzu, costruito sui Tirso fra l'XI e il XII secolo
Posto in una conca ai piedi di un colle, il Monte Unturzu, non lontano dal confine della provincia di Nuoro, Illorài, come gli altri paesi del Goceano, guarda verso la valle percorsa dal Tirso, che scorre a 5 chilometri dal paese e 400 metri più in basso.
L'abitato, che nel suo nucleo storico ha strade strette e irregolari ai cui lati le case si addossano l'una all'altra, rivela le origini antiche del borgo, che già esisteva nel Trecento (i documenti di quell'epoca lo indicavano col nome di Illortay).
Di non grande rilievo la chiesa parrocchiale, intitolata a San Gavino martire.
Di maggior interesse la chiesetta campestre della Madonna di Lucche, posta a qualche chilometro dal paese.
Addossata alla piccola chiesa, la cui costruzione risale al Duecento, nel 1954 ne fu eretta una seconda, priva di pregi rilevanti, ed una terza sorse, vicinissima, in anni più recenti.
Non lontana dal singolare agglomerato di chiese è la Necropoli di Molia, che raggruppa dieci domus dejanas, fra le quali le più vaste che si conoscano nell'isola, che risalgono all'Età neolitica recente (3500-
La prima tomba conserva i resti di un corridoio all'aperto, un vasto ambiente semicircolare al quale sono collegate almeno undici celle. La settima tomba si distingue dalle altre per la raffinata esecuzione, per la presenza di elementi architettonici come lesene, banconi, architravi, e per alcuni ambienti totalmente dipinti di rosso.
A qualche chilometro di distanza si leva, intatto, il Nuraghe Lucche, che ha un'unica torre, l'ingresso rivolto ad est, una camera centrale sulla quale si aprono tre nicchie e una scala elicoidale che conduce alla cima.
Dal nuraghe si vede il Pont'Ezzu, o Ponte del Diavolo, costruito sul Tirso in età giudicale (fra l'XI e il XII secolo), probabilmente sulle strutture di un ponte romano.
Ha tre campate, delle quali quella centrale è più ampia delle due laterali, che poggiano saldamente sulla roccia.