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Comune di Ossi |
Il paese adagiato ai margini dì un altopiano calcareo
Grosso paese la cui popolazione da decenni va costantemente aumentando, Ossi, come i vicini Tissi, Muros e Cargeghe, si affaccia sulla profonda valle del Rio Mascari che lo divide da Sassari.
L'abitato conserva una bella chiesa cinquecentesca, quella di Santa Vittoria, la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, quella di Santa Croce e il Palazzetto Baronale che dovette essere residenza del feudatario locale.
Di qualche rilievo la chiesa romanica di Sant'Antonio in Briai che sorge a qualche chilometro dal paese lungo la strada per Banari; una serie di opere di restauro ne ha impedito il completo degrado.
In tutto il territorio sono numerose, e fra le più importanti che siano rimaste, le testimonianze d'insediamenti prenuragici e nuragici.
Alla periferia del paese è solo parzialmente visibile il Nuraghe Sa Mandra 'e Sa Giua, di struttura complessa, del quale attualmente affiora solo la torre principale; intorno vi sono i resti di un villaggio con capanne circolari e altre costituite da più vani contigui che si affacciano su un cortile. Nelle immediate vicinanze dell'abitato vi è la Necropoli di Noeddale, che gli archeologi fanno risalire al tardo periodo neolitico (III millennio a.C.).
Comprende cinque tombe, la più nota delle quali è quella detta Tomba della Casa, costituita da undici vani; una delle celle, a pianta rettangolare, ha il soffitto a doppio spiovente con finte travi di sostegno scolpite nella roccia.
Non lontana dalla necropoli è la Domus de janas di Littos Longos, notevole per il lungo corridoio e per gli elementi decorativi che vi appaiono.
La sepoltura comprende un'anticella e cinque ambienti.
Posta fra il Monte Mannu e il Monte Mamas, la Necropoli di Mesu 'e Montes è un vasto complesso funerario comprendente 18 tombe risalenti al III millennio a.C., quindi a un'età compresa tra la fine del Neolitico recente e la fase iniziale dell'Eneolitico. E’ di speciale interesse per le ricche decorazioni di alcune tombe, in particolare della tomba II, nella quale sembrano essere raccolti tutti gli elementi architettonici ed ornamentali dell'arte delle domus de janas: motivi riproducenti le corna del toro e altri a clessidra, lesene, pilastri, spirali, bassorilievi.
A qualche chilometro dal paese, non lontana dalla strada per Banari, vi è un'altra necropoli, quella di S'Adde 'e Asile, composta da 11 domus de janas fra le quali sono di particolare rilievo la Tomba delle Clessidre (che, preceduta da un lungo corridoio, ha le pareti decorate col motivo a doppi triangoli) e soprattutto la Tomba Maggiore, che si distingue per il notevole sviluppo e per la complessità della pianta: comprende infatti 21 ambienti riccamente decorati.
La grande sepoltura ha soffitti che imitano il tetto a doppio spiovente delle capanne, banconi, vani sopraelevati, nicchie, pilastri e finestrelle;
fra le decorazioni appaiono numerose immagini taurine e false porte. Il monumento, che subì ristrutturazioni e ampliamenti, risale alla metà del III millennio.