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Comune di Esporlatu |
Veduta dell'abitato
II paesino, che dall'estremo limite occidentale della catena del Goceano si affaccia sulla piana del Tirso, è sovrastato, come Burgos, al quale è vicinissimo, dai ruderi del castello fatto costruire nel 1130 dal giudice Gonario di Torres.
Agricoltura e pastorizia non particolarmente floride offrono le risorse principali alla popolazione, la cui consistenza è andata gradualmente declinando nel corso dei decenni: Esporlatu aveva 755 abitanti nel 1951, 641 nel 1970.
Il territorio, sebbene di estensione modesta, dalle terre della piana si spinge fin sui monti alle spalle del paese.
Questi luoghi furono abitati già in età antichissime.
Ne fanno testimonianza i nuraghi, particolarmente numerosi qui intorno.
Altamente suggestivo il Nuraghe Erismanzanu, al cui interno è cresciuto un grande leccio che con la sua chioma nasconde la parte superiore dell'opera muraria.
Il nuraghe, alto 8 metri, ha un'unica torre, costruita con grandi blocchi di trachite che appaiono sgrossati rozzamente nella parte inferiore della costruzione e lavorati con maggior cura verso la sua sommità.
Attraverso l'ingresso con architrave si accede all'interno, dove si trova un corridoio con garitta sulla destra e, sulla sinistra, una scala che conduce ai piani superiori, ancora in parte agibili.
Su un colle isolato, non lontano da Foresta Burgos, si trova il Nuraghe Santu Martino, probabilmente un nuraghe complesso, perché la torre centrale è protetta da una cortina muraria alla quale doveva appoggiarsi una seconda torre.
Intorno si distinguono i resti di un villaggio nuragico.
Un altro nuraghe, chiamato Pattada 'e Casu, si leva a qualche centinaio di metri di distanza.
Di notevole interesse è la Foresta di Runculumu, posta a pochi chilometri dal paese, che si estende per centocinquanta ettari. All'interno di essa il comune di Esporlatu ha creato, e gestisce direttamente, il Parco naturale di Sa Figu Niedda dove la macchia mediterranea è particolarmente rigogliosa.