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Comune di Villanova Monteleone |
Un'immagine del paese, antico borgo medievale
A Villanova Monteleone accade d'essere molto vicino al mare (ne dista, in linea d'aria, appena qualche chilometro) e di non avervi tuttavia accesso agevole; d'esserne, anzi, rigidamente separato da un atto baluardo di roccia che non può essere facilmente superato né aggirato. Il suo territorio abbraccia, al confine di Alghero, la Spiaggia della Speranza, divisa dal paese da una trentina di chilometri di strada tortuosa, e poi, a sud, un lungo tratto di costa fra i più belli e inospitali che la Sardegna possieda, ininterrotta parete rocciosa che in più punti precipita sul mare quasi verticalmente. Il paese si annida a quasi 600 metri d'altezza, disteso in un ampio anfiteatro alle pendici del Monte Santa Maria. Conserva quasi immutato il suo originario nucleo medioevale (belle case di pietra lasciata a vista fra le quali corrono strette stradine e ripide scalette dai selciati ben commessi), al quale nel tempo si sono aggiunte strade più ampie fiancheggiate da palazzetti settecenteschi di grande decoro e dal palazzo municipale, non privo di solennità con la sua torretta. Di notevole pregio architettonico la chiesa parrocchiale di San Leonardo di Limoges, costruita sul finire del Cinquecento, le cui linee tardogotiche sono state sensibilmente alterate da interventi successivi.
Al Cinquecento risale anche la Chiesa del Rosario, a navata unica, nella quale è custodito un crocifisso seicentesco. Un'altra antica chiesa, quella di Nostra Signora di Interrios, a qualche chilometro dall'abitato, è meta, il 28 e il 29 agosto, di una suggestiva processione a cavallo. Villanova Monteleone, che nel Medioevo appartenne al feudo dei Doria, si ingrandì in misura considerevole nel 1436, quando il Castello di Monteleone Roccadoria fu conquistato e distrutto dagli aragonesi, e gli abitanti del borgo che lo circondava dovettero cercare rifugio nel centro vicino. Il territorio del paese, molto esteso (oltre 20.000 ettari), ha luoghi di grande interesse: vi sono alture rocciose, vulcani spenti, boschi di sughera e di leccio, grandi estensioni di macchia.
Qui, sulle cime più isolate, nidifica una delle ultime colonie di avvoltoi grifoni che restino in Sardegna e probabilmente qualche aquila reale. I ricchi pascoli hanno consentito a Villanova di coltivare con sapienza e consistente profitto la sua radicata tradizione pastorale. A sud del paese, alle falde di un'altura rocciosa, resta, semi-