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Comune di Monti |
II paese si distende, fra vigneti e boschi di querce da sughero, in un'ampia conca sulla quale si levano colli di altezza modesta, dal Monte Longu a Sa Prescione, alla Punta Turrita.
Non sono lontani il Limbara, a nord-
L'abitato suggerisce l'idea di un quieto benessere: sono agevoli le strade, d'aspetto decoroso le case alle quali non sembra fare difetto lo spazio, florida la campagna intorno.
Difficile credere che Vittorio Angius, intorno alla metà dell'Ottocento, potesse descrivere Monti come un paese la maggior parte della cui popolazione viveva nell'assoluta miseria. Sta di fatto che questo è uno dei non molti centri dell'interno della Sardegna che nell'ultimo mezzo secolo non abbiano visto diminuire il numero dei propri abitanti e che non abbiano conosciuto il. fenomeno dell'emigrazione.
Il territorio accolse, in età molto antiche, insediamenti umani dei quali restano le testimonianze (vi si sono trovati resti di dolmen, di nuraghi, di tombe di giganti).
I romani vi fecero passare l'importante strada che collegava Olbia con l'attuale Tempio: ne restano due pietre miliari, attualmente custodite nel Santuario di San Paolo Eremita, chiesa campestre posta su un colle a una dozzina di chilometri da Monti e ampliata nel corso del Settecento e dell'Ottocento, sede di una sagra che inizia il 16 agosto e dura 3 giorni.
In età medioevale il paese appartenne alla curatoria del Montacuto nel Giudicato di Torres; passò poi sotto il dominio dei Doria, che su un'altura vicina, il Monte Casteddu, costruirono il Castello di Crasta, del quale non restano che poche rovine.
Di notevole interesse il compendio forestale di Monte Olia, nel quale si progetta di realizzare un parco; in un'area recintata sono già stati reinseriti mufloni e cerbiatti.
Ogni anno, nella prima metà d'agosto, si svolge a Monti, dove esiste una Cantina sociale fra le più affermate della Sardegna che produce vini rinomati, la Sagra del Vermentino, vino bianco di grande tradizione in Gallura.