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Comune di Nulvi |
Panoramica dell'abitato
II paese, posto alle pendici del Monte San Lorenzo, ha intorno lente colline che un tempo, intensamente coltivate, produssero grandi quantità di grano.
L'abitato conserva le testimonianze, spesso di grande decoro architettonico, di un passato che dovette conoscere giorni floridi: bene ordinato il complessivo impianto urbanistico, un bel palazzotto con due torri ai lati la sede comunale, non poche le dimore signorili, numerose, benché in più d'un caso in stato di degrado, le belle chiese.
Di notevole rilievo la settecentesca chiesa parrocchiale intitolata alla Vergine Assunta, che ha arredi pregevoli e custodisce opere di valore, fra le quali un pulpito e un coro del Seicento.
Nella sacrestia si conservano alcuni dipinti, un altare ligneo intagliato e un fonte battesimale in pietra e legno che risale probabilmente al Trecento.
Accanto alla chiesa parrocchiale vi è quella del Rosario, restaurata e restituita al culto negli anni scorsi dopo un lungo periodo di abbandono, che ha un bell'altare ligneo del Seicento.
Merita attenzione anche la Chiesa di Santa Teda, attigua al vecchio convento dei Cappuccini; vi si trova una pala d'altare raffigurante il Martirio di Santa Tecla, dipinta nei primi anni del Seicento dal fiorentino Baccio Gorini.
È semplice e severo l'Oratorio di San Filippo Neri, costruito nel 1645, nel quale dalla metà del Settecento vengono custoditi i tre grandi Candelieri che ogni anno il 14 agosto, in occasione della Festa dell'Assunta, vengono portati in processione in omaggio a una tradizione che alcuni studiosi ritengono più antica di quelle analoghe di Sassari e di Ploaghe.
I Candelieri, dalla struttura a tabernacolo, riflettono l'antica struttura sociale del paese; sono infatti l'espressione dei "gremì", cioè delle corporazioni di mestiere, degli agricoltori, dei pastori e degli artigiani.
Il 14 agosto, adornati di nastri e bandierine, vengono portati dall'Oratorio di San Filippo Neri alla chiesa parrocchiale dell'Assunta, non senza fatica, poiché la strada è in salita e ciascun candeliere pesa circa sei quintali.
Il capo obriere, a cavallo, guida la processione, nella quale al gremio degli agricoltori spetta stabilmente il primo posto, mentre al secondo e al terzo posto si alternano, di anno in anno, pastori e artigiani.
Il rito richiama ogni anno una gran folla.
Altamente suggestivi anche i riti della Settimana Santa, che seguono un'antica tradizione e hanno il momento più significativo nella Deposizione (S'Iscravamentu) del Venerdì santo.
Il territorio conserva numerosissimi monumenti soprattutto di età nuragica.
Di particolare rilievo il Nuraghe Alvu, posto sul sommo di un colle a qualche chilometro dal paese, presso la strada per Tergu. Costituito da una torre principale circondata da quattro torri laterali, ha la particolarità d'essere costruito in blocchi di tufo. Molto recente la scoperta, a pochi chilometri dal paese, lungo la strada per Tempio, del Nuraghe Irru, a pianta complessa, e del villaggio attiguo, rimasti interrati fino a pochi anni fa.
Nelle vicinanze sono stati trovati i resti d'un tempio a pozzo di età nuragica.