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Comune di Usini |
La settecentesca parrocchiale di Santa Maria
Benché non sia lontano da Tissi e da Ossi, che dall'alto del loro scosceso banco di calcare guardano verso Sassari attraverso la valle del Rio Mascari, Usini si volge verso un'aperta distesa di lente colline coperte di vigneti e di oliveti. Ed ai suoi vigneti e ai vini eccellenti che producono (molto più che al suo bandito più celebre, Ciccio De Rosas, le cui imprese sul finire dell'Ottocento destarono inquietudine in tutta questa parte della Sardegna), il paese deve la sua fama e non poca parte del suo benessere. L'abitato è disteso in un vasto spazio: ha strade ampie bene ordinate, belle piazze, qualche palazzetto signorile non privo di grazia architettonica, non poche le case che hanno un giardino o un cortile interno. La chiesa parrocchiale di Santa Maria, costruita negli ultimi decenni del Settecento, è un esempio notevole dell'architettura tardo -
Più antica, poiché la sua esistenza è documentata fin dalla prima metà del XII secolo, è la Chiesa di San Giorgio, che, posta a qualche chilometro dal paese, fu la parrocchiale del villaggio di Oliastreto, oggi scomparso. La chiesa, che diede il nome alla contea di San Giorgio concessa in feudo ai nobili Manca nel Cinquecento, è in parte diroccata ed è attualmente sottoposta a restauro. Di notevole interesse, nel territorio, alcune sepolture preistoriche. La Domus de janas di Chercos, scavata in un costone calcareo entro una valle posta a diversi chilometri dal paese. Rilevanti motivi d'interesse presenta anche la Necropoli di S'Elighe Entosu, a qualche distanza dalla strada per Uri. Ogni anno nel mese di maggio Usini rende dovuto omaggio ai suoi vini con una manifestazione, il Concorso enologico dei vini di Coros, che organizza insieme ai comuni di Ittiri, Ossi, Tissi e Uri. All'assaggio e alla valutazione dei vini presentati da parte di esperti segue la degustazione degli stessi vini offerti in piazza a tutti gli intervenuti dai produttori dei cinque comuni.